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IL BLOWER DOOR TEST E' OBBLIGATORIO PER ALCUNI PROTOCOLLI DI CERTIFICAZIONE. E PER GLI ALTRI? L'IMPATTO DELLA VMC. (13 marzo 2024)

L'esecuzione del blower door test per la verifica dell'ermeticità dell'involucro edilizio puo' essere obbligatoria, per esempio, per la certificazione energetica degli edifici in alcune province italiane e/o per la certificazione secondo alcuni protocolli volontari.
La prestazione di ermeticità (diretta conseguenza della corretta esecuzione degli strati funzionali di tenuta all'aria e di tenuta al vento di un edificio) e' generalmente quantificata attraverso la valutazione del parametro n50.
La norma UNI/TS 11300-1:2014 definisce il parametro n50 come: "tasso di ricambio d'aria risultante da una differenza di pressione di 50 Pa tra interno ed esterno, inclusi gli effetti delle aperture di immissione dell'aria, espresso in h-1". La norma UNI EN ISO 9972:2015, che ha sostituito la UNI EN 13829:2002, definisce, in inglese, il parametro n50 come "air change rate at the reference pressure difference" of 50 Pa.
Ma al di fuori del perimetro obbligatorio, la prestazione di ermeticità, oltre ai benefici effetti qualitativi (in tema di condensa, muffa, spifferi, discomfort termico e acustico, risparmio energetico ecc. già discussi in questo blog) ha anche un diretto impatto nel calcolo energetico dell'edificio ogni qual volta si applichi l'algoritmo rappresentato dalla UNI/TS 11300-1:2014 e sia presente un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC).
Poiche' la norma UNI/TS 11300-1:2014 e' cogentemente applicata in tutto il territorio nazionale italiano, indipendentemente dal protocollo di classificazione energetica adottato, di fatto, l'ermeticità dell'edificio ed il relativo parametro n50, valutato mediante l'esecuzione di un blower door test, assume rilevanza su tutto il territorio nazionale.
In pratica, negli edifici con presenza di impianti VMC (ndr. di tipo centralizzato), la valutazione del parametro n50 mediante l'esecuzione di un blower door test potrebbe quindi fare la differenza sull'assegnazione della classe energetica all'edifico.
Questo succede perche' nel calcolo del EP elaborato dai vari software di "Legge 10", in conformità ai dettami della UNI/TS 11300-1:2014 (cfr. paragrafo 12 "Ventilazione"), viene preso in considerazione l'effetto del consumo energetico legato alla ventilazione dell'edificio (cfr. paragrafo 12.2 "Portata di ventilazione in condizioni di riferimento" e paragrafo 12.3 "Portata di ventilazione effettiva").
In particolare, sebbene per edifici con sola ventilazione naturale la portata media effettiva coincida con la portata in condizioni di riferimento (che non dipende dall'ermeticità dell'edifico e dal n50), per edifici dotati di impianti VMC la portata media effettiva deve essere calcolata attraverso formule che hanno tra le variabili anche la "portata d'aria addizionale media dovuta agli effetti del vento nel periodo di non-funzionamento della ventilazione meccanica" e la "portata d'aria media giornaliera addizionale con ventilazione meccanica funzionante" che, a loro volta, dipendono dalla valutazione del parametro n50.
La norma, per valutazioni sul progetto di edifici con VMC, ammette sostanzialmente due modalita' di valutazione del tasso di ricambio d'aria risultante da una differenza di pressione di 50 Pa tra interno ed esterno (n50): la modalità tabellare (con valori caratteristici di n50 che possono arrivare fino a 14) o la modalità con prova blower door.
Naturalmente la valutazione mediante i valori tabellari e' conservativa e propone valori n50 relativamente alti rispetto a quelli mediamente valutabili mediante test su edifici progettati per la tenuta all'aria.
In base al valore del parametro n50 assunto, quello che cambia e' quindi il risultato di calcolo di EP il quale, più n50 e' grande (ovvero meno prestazionale e' l'ermeticita'), piu' viene maggiorato.
In talune situazioni, tale maggiorazione potrebbe determinare il salto verso la classe energetica inferiore.
Quindi, condurre un test per la stima del parametro n50, anche laddove non obbligatorio, su edifici progettati/realizzati con una auspicabile buona ermeticità e con previsti bassi valori di n50, potrebbe permettere di raggiungere una classe energetica più alta rispetto al caso in cui, anziche' "misurarlo", si preferisca valutare tabellarmente tale parametro (probabilmente sovrastimandolo).
A cio' aggiungo che, per esempio in riferimento alle certificazioni A ed A+ in provincia di Trento, a tale maggiorazione da calcolo, potrebbe ulteriormente sommarsi la penalizzazione prevista dalla norma provinciale nel caso di superamento dei limiti imposti. Inoltre, tale maggiorazione da calcolo, potrebbe compromettere quel margine di EP di progetto che una progettazione accorta sempre prevede e mantiene per permettere l'aggiunta della penalizzazione provinciale - da applicare nel caso di un blower door test dall'esito non ottimale - la quale non puo tuttavia determinare un salto alla classe energetica inferiore che non e' ammesso.
Concludendo, l'esecuzione di un blower door test, potrebbe essere un'opportunita' anche quando non imposta dalla normativa.


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